giovedì 19 febbraio 2015

YOGA ED ESICASMO:LA LETTURA DI UN LIBRO




Yoga ed esicasmo è, innanzitutto, uno dei temi che mi hanno spinto a scrivere la tesi "Yoga e Cristianesimo: un incontro possibile", un tema in continua evoluzione che ad oggi è troppo poco conosciuto e discusso. Tant'è che "Yoga ed esicasmo" è il titolo di un libro, un'altra tesi, scritta da Flavio Poli a Bologna, nell'anno accademico '78-'79. Sono passati parecchi anni, ma non ho ad ora trovato altri studi così specifici sul tema, è un libro di difficile reperimento, che necessita a mio avviso maggiore visibilità e una riflessione in più da parte di autori e docenti d'oggi. Così come gli altri testi e autori che lo stesso Poli utilizza nella sua ricerca.

 
L'autore analizza nella prima parte del testo l’origine dello Yoga, nella seconda parte analizza l’esicasmo nella tradizione della chiesa orientale, infine nella terza parte ricerca i contatti e le comparazioni fra le due discipline spirituali.

Esicasmo, una definizione plurale: secondo l’autore dare un significato al termine esicasmo non è semplice e non porta ad un unico concetto. L’autore cita innanzitutto Meyendorff che rileva almeno 4 definizioni:

1. Esicasmo è quel fenomeno della vita monastica cristiana basato sull’eremitismo, la contemplazione e la preghiera pura;

2. L’esicasmo raggruppa i metodi psico-somatici di preghiera;

3. un sistema che si fonda sulla distinzione nella divinità tra “l’essenza” trascendente e le “energie” increate attraverso cui Dio diviene conoscibile all’uomo in Cristo;

4. Infine esicasmo distingue un’ideologia sociale e culturale nata a Bisanzio.

Il punto in comune fra queste definizioni non è data, secondo Poli, dall’unicità della tecnica spirituale, ma dal condiviso obiettivo di intraprendere una via verso la conoscenza sperimentale di Dio, nonché la centralità data alla vita sacramentale e la deificazione come fine ultimo dell’uomo.
 
 
 
Scrive Poli: «Il gesuita Bernhard Schultze pubblica su “Orientalia Christiana”, il periodico del Pontificio Istituto di Studi Orientali, un’analisi sulla preghiera di Gesù. Egli nota un parallelismo indiano di un concetto esicastico, fino ad allora, mai considerato. Schultze rileva che l’esicasmo tende all’unione dello spirito e del cuore, per attuare la “guardia del cuore” (kardiakê prosochê). L’attenzione (nêpsis) che ne consegue, permette al praticante di essere libero in una totale disponibilità, che non può che condurlo a Dio. (…) Egli scorge un altro parallelo fra la “guerra spirituale” o “combattimento invisibile” – un tema centrale della spiritualità esicasta che la riprende da S.Paolo – il dovere di combattere di Arjuna nella Bhagavadgītā.».
 
Inoltre il termine hêsychia viene tradotto con “soppressione dei pensieri”, il che ci collega rapidamente alla definizione di Yoga data da Patanjali nei primi versi dello Yoga Sutra: lo yoga è la soppressione delle fluttuazione mentali (Yogaś cittavŗittinirodhah). Altri autori, citati sempre da Poli, studiarono e ritrovarono le attinenze tra la tecnica della preghiera di Gesù e lo yoga, in particolare la recitazione dei mantra (Japa), tra questi vi sono Raniero Gnoli che scrisse al riguardo un articolo nel 1953, il quale vede le grandi similitudini tra il metodo indiano e quello dell’’Oriente cristiano e l’attenzione data alla respirazione e al cuore. Con “Preghiera di Gesù” si intende la ripetizione ad alta voce o in modo silenzioso, della preghiera: «Signore Gesù, abbi pietà di me» o «Kyrie eleison». Questa semplice preghiera andava svolta con l’ausilio di un rosario, simile alla Mala indiana, e andava anticipata da esercizi fisici e controllo del respiro (ritenzione del soffio), grande importanza veniva data anche alla postura, come insegna lo Yoga che sottolinea la fondamentale importanza di una schiena eretta, dell’uso delle Asana e del Pranayama per indurre al Dharana (concentrazione) e quindi alla Dhyana (meditazione).

Altro dato molto interessante è la similitudine riscontrata dallo ieromonaco Anthony Bloom il quale, sempre nel 1953, scrisse un articolo dove introduceva il concetto di “yoga cristiano” ed elencava dei centri di concentrazione concepiti dalla mistica esicasta che non erano dissimili dal concetto e dal luogo dei cakra. I principali “centri dell’attenzione” si trovano: nello spazio fra le sopracciglia, il centro bucco-laringeo, il centro pettorale e il centro cardiaco.


sabato 14 febbraio 2015

YOGA IN GRAVIDANZA.. SI PUO'? E PERCHE'?

Il 24 febbraio comincia il corso di Yoga in Gravidanza presso il Centro Katia Bertasi di Bologna. C'è quindi da chiedersi: ma perché fare yoga in gravidanza, a cosa serve, è possibile farlo? Fino a quando?
 
Lo yoga in gravidanza io l'ho vissuto innanzitutto da "utente", quando aspettavo mio figlio. Non era il mio primo corso di yoga, ed ero curiosa di sapere come sarebbe stata l'esperienza con "la pancia", conoscendo già gli enormi benefici dello yoga in sé.
Per me è stata un'esperienza stupenda, una bellissima condivisione con le altre future mamme, ma anche di dolce preparazione al grande momento: il parto! Questo tipo di attività mi ha donato forza, grinta, consapevolezza di quello che stavo vivendo e della grande prova che da lì a poco avrei dovuto superare.. mi ha calmato dall'ansia e dalla paura, mi ha fatta sentire "pronta", sia fisicamente che emotivamente, e soprattutto mi ha dato degli enormi strumenti da utilizzare sia durante il travaglio che durante il parto. Anche il corso pre-parto è stato molto valido e importante, ma penso che senza attività fisica non sarebbe stata la stessa cosa, in particolare per il mio corpo e per la gestione e comprensione dello stesso. Se a tutto ciò aggiungiamo anche un po' di meditazione.. il quadro è completo!
 
Questa premessa era doverosa, perché spiega in poche parole come mai io abbia deciso di intraprendere questo percorso.. desidero, nel limite delle mie capacità, cercare di donare alle altre mamme quello che è stato donato a me, e ancora ricordo con gioia la mia insegnante Stefania, dai capelli rosso fuoco! (Un po' come si ricordano le ostetriche che ci accompagnano in sala parto..). Spero veramente di rendermi utile, ma non perché io sia speciale o brava, ma perché è lo Yoga ad essere unico, completo e insuperabile! 
 
Lo Yoga in gravidanza lo si può svolgere fino al termine della gestazione, o in ogni caso, fino a quando la donna se la sente. Lo Yoga in gravidanza non è pericoloso se svolto con cura e attenzione, il che significa gentilezza nei movimenti, scelta accurata delle asana da compiere, tanta dolcezza e affetto verso se stessi e il proprio corpo.. non è una gara, non è una competizione (ma quando mail lo yoga lo è??), è una via, un percorso (questo lo yoga lo è sempre!).
 

 
 
Mary Barnes, direttore di Yoga for Two a New York, spiega a Fox News: “Lo yoga durante la gravidanza aiuta una donna far aumentare la sua forza e la flessibilità, anche se il suo corpo passa attraverso i profondi ccambiamenti della gravidanza.”
Lo yoga praticato durante la gravidanza aiuterebbe infatti ad alleviare dolori e fastidi tipici della gestazione e favorirebbe il travaglio e il parto aumentando la soglia di tolleranza del dolore. La resistenza ai dolori e alla tolleranza è dovuta all’azione combinata sul fisico, il respiro e la mente e fa sì che il parto avvenga senza il bisogno di ricorrere a farmaci o altro per controllare il dolore.
 
 
 
 
 
   
 


LE IDEE MIGLIORI NASCONO DALLA SPONTANEITA'

Spesso le idee migliori, più creative ed efficaci nascono dal nulla, da piccole coincidenze, da inaspettati sentieri, e ancora più spesso, arrivano (per quanto riguarda me) dai bambini!
 
 Mio figlio molto spesso, giocando, fantasticando e progettando, mi dona preziosi semi e intuizioni da coltivare.. E' il mio migliore collaboratore di Yoga Giocando, ed ecco cosa è saltato fuori dal gioco dei "centrini di carta", li ricordate? Io li facevo spesso da bambina, era bello piegare un foglio di carta, tagliuzzarlo qua e la, quasi a caso, e scoprire, aprendolo, mille diverse decorazioni.. ma mai avrei pensato che questo potesse diventare anche un Mandala! Ma in fondo.. di che stupirsi? I Mandala vengono dalla storia, dalla cultura, dalla natura, dal mondo.. i Mandala sono ovunque, dobbiamo solo aprire gli occhi per cercarli, e più ne troveremo più saremo capaci di scoprirli negli angoli meno sospetti.. provare per credere!   
 



 


venerdì 13 febbraio 2015

YOGA IN GRAVIDANZA, APRE IL CORSO A BOLOGNA!

Il 24 Febbraio dalle 17.30 alle 18.30 inizia, con Nadia Berti, Yoga in gravidanza.
 
YOGA in GRAVIDANZA
 
 

 Praticare Yoga durante i mesi dell'attesa per la futura m
amma significa:

• superare i disturbi tipici della gestazione
• far fronte alle ansie e alle paure che il diventare madre porta inevitabilmente con sé
• affrontare il parto con serenità
Il corso sarà un momento di relax e condivisione fra mamme.
Lo Yoga praticato sarà particolarmente dolce, adattato alle gestanti sino alla fine della gravidanza.
Alla fine di ogni incontro è prevista un po’ di meditazione per prepararci al meglio al momento del parto.
 
Per informazioni contatta la Segreteria del Centro Bertasi
dal lunedì al venerdì ore 15-19, tel. 051.375647
oppure scrivendo a centrobertasi@gmail.com