martedì 25 febbraio 2014

YOGA GIOCANDO ALLA MONTAGNOLA, BOLOGNA


ECCO I PROSSIMI EVENTI DOMENICALI DI YOGA GIOCANDO, DEDICATI AI BAMBINI DAI 4 AI 10 ANNI A BOLOGNA:

Mamme, papà, zie, zii, infanti,
ARRIVA YOGA GIOCANDO!!!!!!
 
DOMENICA 16 MARZO

@ Montagnola Bologna

 
Per info e prenotazioni:

e-mail: namaste@associazionejaya.it
 
Come arrivare?
 

Il programma completo del primo incontro:





 

 

venerdì 21 febbraio 2014

ALCUNE BREVI RIFLESSIONI SULLO YOGA PER BAMBINI...


Vorrei segnalarvi questo interessante articolo sull’influenza dello Yoga nei bambini per contrastare l’eccesso di violenza che nella nostra società sta diventando sempre più presente, quotidiana, ormai quasi scontata e banale,  e soprattutto sta anticipando la sua comparsa nei ragazzi: sono infatti sempre più giovani i Baby-Bulli, a volte dei veri e propri bambini!


Sono sempre più convinta che lo Yoga, posto all’interno di un percorso didattico specifico, possa dare importarti risultati e strumenti utili sia per i ragazzi e bambini stessi che per gli educatori che si trovano a far fronte a molte situazioni difficili ogni giorno.

Un altro tema importante è quello della psicomotricità. Frequentando le scuole materne ho saputo che in alcuni plessi scolastici mancano i soldi persino per queste attività! I bambini, soprattutto se non hanno a disposizione spazi adeguati e variegati per muoversi e sperimentare, faticano a imparare una buona gestione delle spazio, rendendo ancora più necessario un intervento come quello di un attività ludico-sportiva e psicomotoria.

“Già Platone riconosceva che “si può conoscere di più su un bambino in un'ora di gioco che in un anno di conversazione” e con questa intuizione si sottolineava come, soprattutto nel primo decennio di vita, il linguaggio con cui il bambino esprime se stesso non è tanto quello verbale, ma è proprio quello del corpo, del movimento e dell’azione che si concretizza nel gioco.”

 
Fonte:

martedì 18 febbraio 2014

PERCHE' LO YOGA PER I BAMBINI?


Lo Yoga rivolto ai piccoli ha come obiettivo principale quello di veicolare dei contenuti etici, (come ad esempio il rispetto per gli altri e per l’ambiente, l’amicizia, la fiducia in se stessi, l’autostima, la solidarietà..) attraverso varie attività ludico-ricreative e sportive.
Inoltre lo Yoga per bambini migliora la flessibilità muscolo scheletrica, la fantasia, la creatività e porta ad uno stato di rilassamento che avrà come risultato un generale stato di benessere psico fisico.
Negli incontri di Yoga Giocando vengono utilizzati diversi strumenti come fiabe morali, colorazioni di mandala, piccoli esercizi respiratori, approccio alle posizione tipiche dello yoga (Asana), rilassamento, ascolto di musica e mantra, lettura di storie, giochi di gruppo.


 


domenica 16 febbraio 2014

IL MEDIATORE E LO YOGA, INTRODUZIONE.


La mediatrice che vorrei mettere in campo dovrà unire competenze e conoscenze di mediazione interculturale e interreligiosa, dovrà sfruttare le conoscenze e gli strumenti dati dall’antropologia culturale (materia che dovrebbero inserire anche a scuola, a mio avviso), e infine uno strumento pratico come lo Yoga, (cominciamo sfatando un mito: si dice LO Yoga e non LA Yoga!).

Come fare? Che mediatore si diventa e cosa saprebbe fare di diverso?


Partiamo dai punti base su come si dovrebbero gestire i conflitti:
 

- Conoscere se stessi: loYogin (o la Yogini nel mio caso), deve necessariamente affrontare la ricerca del Sé, deve lavorare sulla conoscenza di se stesso, nel bene e nel male, armandosi di umiltà e sincerità. Negli 8 mezzi di Patanjali (codificatore dello Yoga di cui non si sa l’anno esatto di nascita ma si è certi che sia vissuto tra il II e I sec. a.C. e il I e II sec. d.C., autore della “Bibbia” dello Yoga, ovvero lo “Yoga Sutra”) i primi 2 mezzi (ovvero i primi due gradini del percorso dello Yoga, che lui ha descritto e creato per fornire uno strumento al praticante, che racchiudesse lo Yoga in un sistema concreto, completo e soprattutto non arbitrario), trattano proprio dell’atteggiamento che la persona dovrebbe mantenere, prima ancora di praticare Yoga, sia nel rispetto del prossimo che nel rispetto di se stesso, e questi sono:

 
Yama (i 5 comportamenti da evitare): non violenza, non appropriazione indebita, non falsità, continenza sessuale, non possessività;

Niyama: (i 5 comportamenti da adottare): purezza, accontentamento, aspirazione interiore, studio e conoscenza delle Sacre Scritture, e quindi del proprio Sé, abbandono al Signore.

 

Penso che questi precetti possano non solo arricchire la vita di chiunque, se seguiti quotidianamente, ma anche porsi come ponte fra ogni cultura e religione, rappresentando (in senso anche antropologico), una visione teista della vita, che non contraddice nessuna religione, soprattutto perché non porta il nome di nessun Dio, non tenta quindi di influenzare pensieri e opinioni personali.
 
- Empatia, va da sé, che nessun mediatore potrebbe essere privo di empatia, così come un insegnante di Yoga deve cercare di comprendere i bisogni dei suoi allievi, anche laddove questi non esprima il suo pensiero ad alta voce.
 

- Il corretto uso e il buon ascolto della comunicazione verbale, paraverbale e non verbale. Questa capacità, da acquisire e da migliorare tutta la vita, ben si sposa con l’empatia e con ogni tipo di insegnamento si voglia intraprendere.

 
- Problem Telling: rappresentare quello che voglio dire mantenendo il rispetto verso l’altro, lo stesso livello relazionale, usare l’ironia, dare priorità alla persona, piuttosto che al problema, visione olistica della persona.
 

Quando si insegna ai propri allievi, si deve cercare di spiegare loro concetti molto “astratti”, molto forti e pregni di contenuto, e bisogna farlo sapendo di trovarmi davanti persone di estrazione culturale e sociale diversa, di apertura mentale differente, di livelli di scetticismo differenti e si deve cercare di usare parole comprensibili a tutti, fare esempi concreti, dando spazio anche alle loro opinioni, ai loro dubbi, alle loro domande. Suscitando curiosità, e a volte anche sana perplessità.


Quello che sto constatando insegnando Yoga è che, a differenza di altre materie, questa colpisce l’inconscio e ha quindi un potere su noi stessi molto più forte di qualunque altro tema, per quanto interessante, per quanto importante per noi. La personalità viene fuori, affiora sul velo dell'acqua. 

L’accettazione è uno dei passi dello Yoga, e presuppone la continua auto-introspezione, penso che questo valga anche per il mediatore, che altrimenti rischia di cedere al giudizio, di prendere le parti di quello che gli sembra il più debole, di soffrire portandosi le croci di tutti, e infine di cadere in burnout.

Quello che mi prefiggo professionalmente è di unire questi due ambiti: la mediazione e lo Yoga, e in questo blog vorrei proporre idee, progetti, materiale da cui prendere spunto, per rendere concreto questa unione.
 

YOGA GIOCANDO.. ALLE SCUOLE MATERNE!


Lavorando con i bambini dai 2 anni e 1/2 ai 5 anni ho potuto riscontrare alcune problematiche e alcune virtù: 

-La buona riuscita dell'incontro di Yoga Giocando è dovuto anche a fattori esterni quali l'ambiente circostante, il gruppo, la presenza della maestra o meno. Nelle scuole dove si dispone di più ambienti (sale comuni, palestra, mensa distaccata dalla sezione, giardino, e così via), i bambini sono molto meno frustrati, hanno spazio per esprimersi e anche sfogarsi, le maestre possono organizzare più facilmente attività creative e ricreative. Quando invece i bambini hanno sezioni molto numerose e con poco spazio alternativo, appena vedono l'occasione di poter correre in una sala un po' più sgombra, non si contengono più! In definitiva posso dire che la scuola pubblica è sempre più carente in fatto di strumenti ed infrastrutture, e questo condiziona molto lo stato emotivo e di frustrazione dei bambini, nonché le loro opportunità di apprendimento e di varietà del programma scolastico.



 
 
 

-Riguardo il programma da me proposto, per i bambini di 3 anni e per gli anticipatari di 2 anni e 1/2, vanno fatte delle modifiche, è necessario infatti prediligere l'ascolto di musica, le attività manuali e creative (ad esempio la sperimentazione con la Campana Tibetana ha avuto grande successo!). I bambini così piccoli faticano a seguire la storia che accompagna le Asana, a ripetere le posizioni che l'insegnante propone, a seguire e mantenere la concentrazione per più di 20 minuti. Inoltre si fanno facilmente distrarre da cose e persone.
I bambini di 4 anni sono già più pronti per questo tipo di attività, ma la predisposizione alla concentrazione e all'ascolto delle consegne è molto soggettivo e dipende anche dal gruppo nel suo complesso. Dai 5 anni i bambini sono prontissimi, e come vedremo nel post che dedicherò alle scuole elementari, più crescono e più possono applicarsi con successo e con grande soddisfazione allo Yoga.

 
 
 
 
-I bambini di 5 anni e alcuni di 4, riescono ad appassionarsi alle storie morali e alle filastrocche, ricordano anche negli incontri successivi le Asana, e gli animali che imitano. Comprendono l'importanza dei giochi conoscitivi, tanto che al quarto incontro i bambini di 4 e 5 anni sono stati in grado di esprimere le proprie emozioni e dire come si sentivano in quel momento, e all'incontro successivo hanno saputo esprimere un complimento rivolto ad un altro/a compagno/a o nei confronti di mamma e papà.
 
-Ho inoltre constatato che le classi miste (dove sono presenti sia i piccoli che i grandi) hanno partecipato più attivamente agli incontri, dimostrando più cooperazione e più attenzione. Anche  bambini più piccoli diventano molto più ricettivi e i grandi dimostrano la capacità di aiutare i piccoli e di prenderli anche per mano, se serve, a mostrargli quello che devono fare.
Yoga e collaborazione/solidarietà formano un binomio perfetto!
L'attività con i bambini è molto divertente per tutti loro, me compresa! Mi hanno donato tantissimo affetto, assieme a tanti bei disegni! E' bello entrare a scuola la mattina  e sentire le vocine allegre e tonanti che urlano sorridendo: "E' arrivata l'insegnante di Yoogaaaa!!!".

 

 
I bambini sono lo "Yoga fatta persona": puri, sinceri, emotivi, un cuore di amore puro! Abbiamo bisogno di imparare da loro e diventare un po' più bambini, e dobbiamo anche impegnarci a dare loro fin dalla più tenera età strumenti così importanti per la loro crescita, come può essere lo Yoga, proprio perché da grandi non possano commettere più i nostri stessi grossolani errori...
 
 

 

mercoledì 12 febbraio 2014

DIARIO DI BORDO DI UN VIAGGIO CON I BAMBINI


Cos’è lo Yoga per bambini e cosa significa fare Yoga assieme ai bambini?

Queste sono le domande che mi sono posta e che tuttora mi pongo, alla ricerca di un metodo e di un approccio adatto per tutte le età, educativo ma anche ludico, saggio ma anche ironico.

Yoga per bambini, ecco la mia nuova sfida, con cui mi sto felicemente cimentando in questo periodo. Infatti ho avuto la fortuna di poter svolgere delle lezioni presso alcune classi elementari, dalla III alla V, e ora anche presso alcune scuole materne, dal primo all’ultimo anno. E’ una grande esperienza di crescita per loro, ma anche (forse soprattutto in questo momento della mia vita), per me. Nella speranza che questa attività diventi tutt’altro che casuale e “a spot”, cresco assieme ai bambini, capendo doti, virtù, errori e punti deboli del metodo che sto applicando.


Perché ho scelto di “specializzarmi” nell’attività con i bambini?

I bambini mi piacciono e anche insegnare mi piace, certo, ma non è solo questo. Penso che essendo loro il nostro futuro gli dobbiamo qualche cosa: gli lasciamo in eredità un mondo malato e malandato.. è nostro dovere morale cercare di riparare ai nostri danni ai nostri errori e a quelli che continuiamo a creare, abbiamo la responsabilità per la sopravvivenza del nostro Pianeta e della nostra specie di ricostruire una società e un territorio che non esistono più, persi nella materialità e nell’effimero.

Abbiamo completamente perso la bussola della ragione, del buon senso, dei sentimenti e dei valori. E’ arrivato il momento di riprendere in mano la situazione e riparare ai danni prima che sia troppo tardi.

Ma c’è anche un motivo intimo e personale, quasi nostalgico: non so perché ho deciso nella mia vita, abbastanza presto, di approcciarmi allo Yoga, ma ricordo con tenerezza e felicità i momenti in cui la mia Maestra Francesca in prima e seconda elementare ci portava in palestra a fare Yoga.. Questo è il mio primo approccio alla disciplina: ricordo il tocco della sua mano, la sua dolcezza, i suoi capelli biondi e vaporosi, ricordo quei momenti anche se sono immagini deboli e perse nel tempo, ne ricordo l’emozione che provavo, e se mai sarò in grado di far provare le stesse emozioni ai “miei” bimbi, se mai rimarrò nella memoria di almeno uno di loro, sarò una persona soddisfatta, perché sarò stata utile.


L’attività con i bambini


Fare Yoga con i bambini delle elementari mi ha permesso di vedere come lo Yoga riesca, quasi come una magia, a portare al rilassamento e al silenzio, anche la classe più rumorosa e distratta, anche i bambini più irrequieti o diffidenti. Ovviamente le classi non sono tutte uguali e molte hanno fin dall’inizio dimostrato interesse, attenzione e curiosità, ma non è sempre così semplice e lineare. Durante una lezione di Yoga per bambini si può imparare ad osservare i gruppi e capire le loro tendenze: chi è il leader, quanto influisce la presenza o l’assenza della maestra o del maestro, se e quanto è compatto il gruppo, se c’è unità o disgregazione, se c’è autorevolezza da parte del docente oppure no, se esistono bambini forti e bambini che si lasciano trasportare e influenzare, se c’è coesione fra i due sessi oppure se ci sono nette separazioni tra i gruppi dei maschi e delle femmine.

Ma la magia dello Yoga sta proprio nel fatto che ad un certo punto è come se qualcuno spegnesse loro l’interruttore e improvvisamente si calmassero tutti, lasciandosi andare al rilassamento e alla respirazione.

Incontri di 2 moduli didattici per classe sono indubbiamente troppo pochi per poter fare un lavoro a lungo termine, che possa influire positivamente sulla loro vita scolastica e non, che possa agire sulle loro emozioni, che possa dargli gli strumenti per imparare ad ascoltare ed ascoltarsi, ma questo primo assaggio mi ha dato la conferma che lo Yoga è un potentissimo strumento pedagogico, che andrebbe sicuramente sfruttato maggiormente nelle scuole, soprattutto considerando quante ore passano i bambini seduti ai banchi, quanto poco spazio abbiano nelle loro scuole, spesso prive di giardino e/o di aule per attività alternative alla lezione frontale e spazi grandi, dove potersi esprimere.

I bambini hanno bisogno di spazio, in un mondo dove di spazio ce n’è sempre meno, e quello che c’è non è quasi mai libero, ma sempre vincolato e regole e proprietà private.


Durante questo periodo scriverò su questo Blog pensieri e osservazioni riguardanti l’attività nelle scuole primarie e materne, sottolineandone le differenze e le peculiarità, come in un vero diario di viaggio.


Spero vogliate fare questo viaggio affascinante assieme a me!