giovedì 15 ottobre 2015

FILO DI ARIANNA E DESTINO UMANO, CAPELLO COME PRIMO FILO DELLA STORIA, “TECNOLOGICA” DELL’ESSERE UMANO

Prosegue il percorso all'interno del labirinto assieme ad Arianna e al suo filo, questa è la terza e ultima puntata qui la prima puntata e qui la seconda, per chi se le fosse perse!
Tutte e tre le puntate le trovate anche sul Blog di Asterio
 
Nel tempo circolare del labirinto in cui vita e morte sembrano alternarsi, la tortuosità di vicoli apparentemente ciechi conduce, per tentativi ed errori, al cuore dell’edificio e il filo di Arianna diviene racconto, srotolarsi  di una contingenza nel territorio della storia (cioè della strada attraversata) e del futuro (del cuore del labirinto da raggiungere).
Anche il ragno percorre una strada invisibile, unica via all’interno della tela che gli consente di muoversi nella luminosa e sottile trama ordita dalla sua bocca.
 
L'antropologa Nadia Berti analizza il ragno come emblema dell’archetipo del legame, la sua tessitura non può che riportarci alla mente il simbolo del filo e della filatura. Ecco che di nuovo le fiabe ci vengono in aiuto: la bella addormentata nel bosco si punge con la conocchia (simbolo che unisce il femminile alla sessualità), e cade addormentata fino a quando il bel principe non la risveglierà. Il filo (qui ci stiamo riavvicinando nel territorio di Arianna) è il simbolo del destino umano, il tempo, il filo di Arianna. Il labirinto è quindi, come già abbiamo detto, “simbolo contenitore” che unisce le idee di difficoltà, pericolo e morte (il tempo che scorre, il destino umano che vorremmo controllare e aggiogare al nostro volere di umani spaventati).
Arianna pone nelle mani di Teseo la soluzione unica per poter uscire dal labirinto della vita: gli dà in mano il suo stesso destino, e non può essere che una donna far ciò: donna che domina terrore e morte, tenebre e acque nere, donna – strega, che “fascia e affascina” come la sirena che cantando, distrae l’incantato marinaio. Dal filo è immediato il simbolismo con i capelli, primo filo della storia “tecnologica” dell’essere umano. E nuovamente il ciclo mestruale è il filo rosso che unisce l’onda al capello, quindi le maree e l’ondeggiare della capigliatura alla femminilità.
Il filo rosso è il seguito nella struttura circolare del labirinto che, come un utero, raccoglie storie per immetterle nel vorticoso incedere dei passi umani nel sentiero dell’esistenza, la scoperta dell’altro da sé e di se stessi prende avvio dalla terra, si nutre di ingegno e viene affidata al cielo, per questo Asterio, Signore delle Stelle, Minotauro con la sua biformità riflette il firmamento, storia lontana e luminosa che andiamo scrivendo percorrendo le nostre tortuose vie!
 
Di Antonella Zezza


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